sabato 30 luglio 2005

Contadini

Contadini

Grandinata epocale.
Tra poco, quando inizierà a spiovere, il cuore traboccante disillusione e speranza, i contadini saliranno il Bricco Cremosina, per vedere lo stato dei grappoli.
Come andare a vedere i tabelloni degli scrutini liceali, o lanciare il programma che stampa le fatture.

le colline, loro sì che non sbagliano mai

In ogni passo che lasciano nel fango della vigna, muore una parte di loro, quello che avrebbero potuto essere e non saranno, il liceale che va a vedere i tabelloni, il consulente che lancia il programma.
Essere giovani vuol dire poter pensare di essere tutto.
Diventare adulti è accettare di essere solo qualcosa di quel tutto, e convivere con l'infinita tristezza che dà abbandonare parti di sè nell'aut-aut della vita.
Gli eterni trentenni preferiscono continuare a essere niente, per poter ancora sperare di essere quel Tutto che non saranno mai.
Uno immagina per i figli tutto, e poi i figli diventano sempre qualcosa di diverso da quello che si immaginava.
Un figlio down rimane niente e per questo è tutto, è eternamente figlio e in quanto tale non delude i genitori, ripaga l'enorme sconforto e le fatiche che avere un figlio down comporta.

Andrea Pazienza

I figli dei contadini rimangono in campagna, e poi non trovano donne perché le donne non vogliono rimanere imprigionate nei filari del Bricco Cremosina, e allora discendono la collina delle loro aspettative e sposano badanti rumene, peruviane.
E così le stagioni si susseguono, al battito del cuore ogni volta per un povero sorriso o una grandinata.

Le strade di Alberoni

domenica 24 luglio 2005

Paolo & Marina: il fiore dell'amore, il miele del diavolo

Non mi fossi fermato nella lettura del manuale di sceneggiatura della Hoepli a come si scrive il soggetto, scriverei la sceneggiatura intera di questo film che ho pensato. Invece mi fermo al soggetto. Il film ripercorre la storia d'amore tra Paolo Frajese, il conduttore del tg1 ormai morto, e Marina "Lotar" Hedman, sua moglie svedese.

1968: la contestazione alle porte e l'immobilità della Roma papalina, Paolo (interprete: Giulio Scarpati) è sospeso tra modernità e tradizione, tra basettoni e maglione di lana fatto dalla mamma. Don Franco (interprete: Ennio Fantastichini) lo attende nel suo ufficio in Vaticano, lo aiuterà a vincere il concorso in Rai, a scapito di un telecronista contestatore. Don Franco è la sua guida spirituale, il suo esempio lo guida anche nei momenti di difficoltà.

1977: Paolo conduce il programma per ragazzi Apriti Sabato, e sente di voler avere una famiglia anche lui. Il suo vecchio confessore, il vice di Don Franco, gli spiega che quando arriverà il vero amore, sentirà le campane. Le ragazze con cui esce Paolo sono ragazze di campagna, parlano ciociaro, quando le porta alle feste Rai si vergogna. Una sera, a casa di Boncompagni, sente parlare delle disinibite donne svedesi. La sera dopo, un film in cui Alberto Sordi va in Svezia a scopare. Paolo si tormenta, si confessa e si riconfessa, e dopo l'ultima confessione prende il volo per Stoccolma. Le donne sono tutte belle, tutte sorridono, non hanno le unghie sozze della terra dell'insalata. La + bella di tutte, al centro della pista, con la luce che le illumina il volto. E' Marina (interprete: Antonella Elia). Quella notte l'amore.

1977, Natale: la messa di Natale in Rai, la officia Don Franco. Parla dell'amore eterno, della purezza del donarsi. Marina ha il visone comprato con lo scatto, è bellissima e tutti l'ammirano. Il direttore prende da parte Paolo: sarà lui a leggere il tg delle 20.

1978: Paolo torna a casa, dopo l'assalto ad Aldo Moro. E' stravolto, ha pieni gli occhi di quel sangue, della barbarie delle br. Piange tra le braccia di Marina, il suo seno nudo lo riporta alla tranquillità dell'infanzia. Gli racconta delle paure dei bombardamenti, di quando scappava nei rifugi e sua madre per calmarlo gli raccontava una favola di Amedeo Nazzari pilota che li avrebbe protetti. Ora si sente protetto come allora. Marina guarda l'ora sulla sveglia. In lontananza si sente il rubinetto gocciolare. In quell'abbraccio e in quel suono d'acqua, Paolo si addormenta felice.

1978, Estate: L'idraulico è già venuto quattro volte questo mese, eppure la doccia ancora non funziona. Il direttore lo ammonisce: chi non si lava perde gli amici.

1978, Autunno: Tornando a casa, Paolo trova Marina a letto con l'idraulico. Paolo piange disperato, Don Franco convince la coppia a seguire un percorso di riscoperta del Cristo con un pretino arrivato da Bergamo.

1978, Inverno: Don Franco scopre Marina spompinare il pretino. Ricatta Marina, la costringe a un rapporto anale. Il pretino, disgustato dal suo padre spirituale, si unisce agli Indiani Metropolitani, predicando il sesso libero.

1979, Estate: La crisi sembra superata. Siena è bellissima, la prima telecronaca del Palio dell'Assunta. Marina è radiosa, sembra di nuovo innamorata. Nella notte, infatti, mentre Paolo ripeteva i discorsi con il registratore, il suo primo amplesso con un cavallo. Ora ha scoperto che c'è qualcosa oltre il dai e dai di Paolo. Alla radio, Claudio Baglioni canta disperato "La vita è adesso", e Marina non vuole che la vita le sfugga. Accetta di girare "La besta nello spazio".
Paolo lo scopre un giorno, quando i colleghi sghignazzano di fronte alla programmazione dei cinema sull'ultima pagina del Messaggero.

1980: Paolo non compra più il giornale. Ora che Marina non c'è più, non vuole sapere che tutti, eccetto lui, possono vederla all'Orfeo in "Con la zia non è peccato", "Chiamate 6969: taxi per signora" o "Attenti a quelle due... ninfomani".

1980, Estate: Paolo è a prendere la grattachecca con una brava vedova che gli ha presentato Don Franco. Passeggiano lungo il Tevere.
Su un muro, la pubblicità di "Peccati di giovani mogli". Paolo ha un accesso di ira, si butta contro il manifesto per strapparlo. La vedova è impaurita. Le unghie di Paolo sanguinano, ma alla fine strappa il manifesto. Sotto, il manifesto di "Quella porcacciona di mia moglie". Paolo strappa anche quello. La vedova scappa a chiamare le guardie. Paolo riesce a strappare anche quel manifesto, ma sotto c'è "Marina vedova viziosa". Paolo è in ginocchio, piangente, con le sue mani sanguinanti al cielo.

1981: Squilla il telefono, la perpetua bussa alla porta di Don Franco.
- E' il direttore del tg1!
Don Franco sta facendo zapping con il videoregistratore che gli ha portato Don Johnston dagli Stati Uniti: un po' Paolo che legge le notizie, un po' Marina con Rocco Siffredi.
- Arrivo, un attimo...
Buonasera direttore, tutto bene? La sua famiglia? Sì, bene, sono contento...Senta, questo conduttore...Senta, ma si immagini che associazioni possano nascere...Cioè, anche lei immagina...uno vende la faccia di questo Frajese e pensa al culo della moglie che ha visto la sera prima...insomma, son cose che...

1994: Paolo è a Parigi, inviato speciale, dopo che l'han rimosso dalla conduzione del tg1. Paolini, un cretino che gira con una catena di preservativi, lo infastidisce, lui lo prende a calci in culo.
Marina, sta cenando con quattro negri, e vede la scena, riscopre la purezza e l'amore che le fece battere il cuore, una sera di tanti anni fa. Da suo figlio si fa dare la videocassetta. Certe notti che si sente sola, la guarda. Chiama Robert Malone, che le venga a fare spanking, mentre lei osserva il vecchio, rude, pieno di amore, Paolo.

2000, Estate.
Marina scrive, una foto di Paolo sul comodino. Paolo è morto. Marina scrive sul suo diario "Lui a modo suo, io a modo mio, ci siamo sempre amati. E ora ci ameremo per sempre"

FINE

sabato 23 luglio 2005

Unhappy Hour: the Pearl Experience

Crepuscolo Pagano

Unhappy Hour crespucolare di T-la, questa sera.
Crepuscolarmente, solo il futuro e il passato, il presente esistente in funzione di futuro rimpianto.
(Realisticamente invece, non c'è passato, non c'è futuro né tempo, ma solo un semplice esistere).
Io purtroppo, per mancanza appunto di tempo, ero l'unico senza una poesia da recitare.
Cerco di sdebitarmi con i gentilissimi altri crepuscolari che mi hanno letto le loro, con una poesia della mia crepuscolare preferita, Laura Pausini.

Partirò quando dorme ancora la città
Nell'aria fresca con la macchina che va
Chissà se ci sarà quest'anno
Quel ragazzo in discoteca al molo
Come pirati che si appostano nei bar
Ragazzi mettono il tuo cuore in trappola
C'è musica che va nel buio
Chiudi gli occhi e cadi dentro a un guaio
Baci che si rubano
E la pioggia su di noi
In questo mare dire
Amore è una bugia
Che vola via innocente
Voci che si giurano
Di non lasciarsi mai
Su quelle spiagge
Giorno e notte più affollate
Che in città
Il sole con gli occhiali scuri se ne andrà
E il gioco antico degli sguardi inizierà
Le compagnie che fanno tardi
La mattina in spiaggia siamo zombie
Questi tramonti che non scorderemo mai
Quanti maglioni messi sulle spalle e poi
Quelle carezze sulla sabbia
Sono un faro accesso nella nebbia
Baci che si rubano
E la pioggia su di noi
In questo mare amaro
Amore di un addio
Che fugge via per sempre
Voci che si giurano
Di non lasciarsi mai
Ma già le spiagge sono vuote
E questa estate
Se ne va
Ora che la vita è stretta da questa realtà
Per tutto un anno il cuore aspetta solo quella libertà


Unhappy Hour: the Pearl experience

Unhappy Hour: the Pearl experience

Unhappy Hour: the Pearl experience

venerdì 22 luglio 2005

dna


E poi volevo scriverti per passare ancora qualche minuto con te. 
Che queste lacrime che adesso lasciano gli occhi per cadere, ti hanno dentro, 6 il loro dna.

giovedì 21 luglio 2005

Estate 05

Le 10 località turistiche + povere
10)tarifa
9) santo domingo
9) miami
7) mykonos
6) salento
5) kenya
4) porto cervo
3) sharm
2) formentera
1) ibiza

De Ibiza
su ibiza mi si tira per il cappotto, avrei preferito evitare
innanzitutto i tedeschi froci che ci sono a luglio sono molto piu' interessanti dei napoletani di agosto
e già questa premessa secondo me è fondamentale
personalmente ti posso dire che i mafiosi che hanno in mano le principali disco sanno il fatto loro. vendono bene e a caro prezzo un prodotto valido
lo spaccio è gestito bene, la polizia è corrotta, zero "selezioni" alla milanese, musica oggettivamente valida, che piaccia o no (parlo di space alla domenica nella sala interna, della serata cream all'amnesia con gente come tiesto. non di schiuma party o roger sanchez o simili merdate)
poi è ovvio che chi va al pacha al made in italy è un morto di fame (tra l'altro la massa sono gli sfigati da formentera che arrivano in blocco col traghetto. un esercito di magliette sweet years..), anche perchè di solito lo fanno per poter dire a settembre di essersi devastati a ibiza..
il discorso è che se al tocqueville tiri per sbaglio una spallata a uno scoppia l'inferno. che poi voglio dire scoppiasse almeno una rissa seria, invece qua abbiamo il vizio di chiacchierare molto, minchia esci fuori etc. e poi i conigli non combinano un cazzo
a ibiza se tiri per sbaglio ballando una gomitata a uno, quello ti porge il bicchiere per farti fare un sorso
la gente lì va a ballare, almeno è coerente
qua se uno dice andiamo a ballare in realtà è solo l'after della sala lettura della cattolica o della statale o della bocconi
qua si va a ballare per socializzare
non a caso i pr esistono solo qua (almeno come li intendiamo noi)

Cosa dire dei posti dove vanno gli altri
A [nome di località turistica ] io ci sono stato nei primi anni [decade attuale - 10], quando ancora c'erano solo [particolarità turistica del luogo], l'ambiente era intatto, [zona turistica di nuova costruzione] non esisteva e le migliaia di poveri che ci vanno ora andavano a sbroccarsi in riviera.

Come stanno le cose ad Asti
Non c'è niente da fare: questo è l'anno del Mojito al Caffelatte. Il locale è piccolo, il mangiare gnegne, però è così.

Che dire ancora?
Buone vacanze a tutti, mettetevi il preservativo prima di scambiare le siringhe, e speriamo che quest'estate passi presto!

published courtesy of Deboscio Factory

martedì 19 luglio 2005

Dicevi?

Dicevi?

No, dai, mi interessa.
Adesso mi siedo qui buona buona e ti ascolto.

lunedì 18 luglio 2005

Via Fiori Chiari

Oggi sarà l'ultimo giorno che andrò in Via Fiori Chiari.
Già mi manca.

L'atelier di via Fiori Chiari

Papa Razi

Davvero Sarete Famosi?

Casa di Piero Manzoni

in Fondo Anima

domenica 17 luglio 2005

Klito&Karlotti

sabato 16 luglio 2005

La morte di Marat

La morte di Marat

venerdì 15 luglio 2005

chicca del giorno

"nella morra cinese della vita figa batte sempre amicizia"
antico proverbio astigiano

giovedì 14 luglio 2005

la %di sfiga è direttamente proporzionale alla distanza del luogo di nascita della fidanza e inversamente proporzionale al pil della nazione da cui proviene

mercoledì 13 luglio 2005

La verità è triangolare

Intrecci

La verità, come Dio, come il sesso femminile, è triangolare.
La verità è assoluta, sovversiva, sola è posta al vertice della piramide, ogni compromesso scivola sulle sue pareti.
La verità si riflette nella struttura della società, la piramide consulenziale, o dei parrucchieri, o delle storie d’amore.
Ieri, tra consulenza & amore, sono andato a tagliarmi i capelli da Intrecci.
L’hair-dresser mi spiegava che, come da me c’è il Consultant, il Senior Consultant, il Manager, e infine il Partner , da lui c’è l’Assistant, lo Stylist, il Top Stylist, l’Art Director.
Up or out, o cresci o esci, in assenza di crescita, l’uscita, outplacement.
Gli sconfitti sono funzionali ai vincitori, lavano i capelli e fanno il lavoro sporco sul progetto, costano poco, i loro sogni di comunque farcela anche se non ce la faranno portano avanti l’azienda.
E allora c’è anche il ragazzo innamorato, il fidanzato, il marito, il padre.
Le donne non sono oblique come gli uomini, e questi passaggi li hanno ben presenti, come la verità non scendono a compromessi.
Up or out, e gli step devono essere compiuti secondo le tempistiche: i vecchi nel privé dell’hollywood con le tipe giovani mettono tristezza, loro e le ragazze, perchè entrambi cercano di ottenere cose fuori dal tempo giusto. Non sono felici, come non lo sono le rockstar, che sono santi subito.
La felicità consiste nel ruotare il triangolo di 145°, la verità che diventa base della propria evoluzione, e una serie di desideri progressivi che si realizzano, non troppo in fretta, ma prima o poi, non mai.
Perchè il desiderio di miglioramento che ci spinge è riflesso della legge dell’Universo, il Progresso, per cui desiderare un lavoro sempre un po’ migliore di quello che valiamo, una moglie sempre un po’ più bella di quello che siamo.
La tendenza al miglioramento è un equilibrio difficile da perseguire, cui arrivano solo i migliori , ed è perlopiù base dell’infelicità: nel tendere agli obiettivi progressivi, se si arriva a un obiettivo/livello che non si riesce a raggiungere, l’up or out della vita, la caduta e lo sconforto, l’abisso.
La rupe tarpea, la tromba delle scale: due facce dello stesso processo evolutivo.

Filippo Radicali ha preso 18 in Teologia

Io gli ho detto che secondo il teologo francese charles peguy, la madonna era la reincarnazione di cristo. non ne ha più voluto sapere, ha preso lo statino e ha scritto 18.

lunedì 11 luglio 2005

tempi moderni

le rivoluzioni di oggi hanno un difetto: non riescono.

Joseph Roth - La cripta dei cappuccini

sabato 9 luglio 2005

Asimmetrie informative

Csr - by Bruko

Il senso della vita non è nell’esistenza / inesistenza di Dio, ma nel suo non esserne a conoscenza.
Se conoscessimo il valore della nostra vita, non vi investiremmo.
La verità è bellezza, e la bellezza è dolorosa, perché radiosa illumina la nostra nudità di fronte all'amore, la nostra inadeguatezza.
Di fronte all’abisso, il desiderio di lasciarsi precipitare, quando il sogno è ancora vivo, e lo guardiamo sopraffatti dall’amore e odio che dà il sogno e l’impossibilità di raggiungerlo, ora che, come sempre, è l’unica cosa che desidereremmo, e al tempo stesso non è lui a sopraffarci, ma è solo l’ultimo di tutti gli sbagli e le sconfitte precedenti che si accumulano.
Oppure, affrontare la sfida, frasi e sguardi, fino a trasformare l’amore in un furto con destrezza, perché altrimenti arriverà qualcuno che mentirà ancora più di noi.
Provarci come tutti sperano di farcela e (si) perdono, e poi, con il passare del tempo, il rimpiangere di aver creduto, fino al voler non essere nati.


Cesare Pavese, oggi 8 luglio di 55 anni fa, era per l’ultima volta alla Piana del Salto.
Tra un mese, si uccise per amore di Constance Dowling, ma nemmeno per quello, come ebbe modo di scrivere.

venerdì 8 luglio 2005

Interrail

Attraversare lo spazio eccita il tempo. è così che il viaggio riproduce l'esperienza sessuale. la progettualità del viaggio è temporalità squisitamente soggettiva, espansione indefinitiva, emendata di ogni impurità di gretta consistenza. lì rimane però infruibile. la proiezione concreta del viaggio lo rende eccitante. lo strofinio tra spazio e tempo, la continuata frizione, l'attrito tra la ruvidità a grani grossi della realtà e la liquidità densa del progetto temporale, trova nel raggiungimento della meta una coincidenza oggettiva, un corrispettivo del coito. squarciare l'imene sapziale mi eccita. perchè è ogni volta di nuovo vergine. la penetrazione del tempo nello spazio ha il suo orgasmo nella soddisfazione della nuova partenza, dell'arrivo come possibilità di successivo inizio. la seduzione della ripetizione. il fiato lungo e alto del post-orgasmo è la consapevolezza della contemporaneità puntuale della soddisfazione di un tempo che è nostro con uno spazio che abbiamo fatto nostro. è per questo che seppure analogo del rapporto sessuale il viaggio ha un che di bicontatto onanista, della soddisfazione masturbatoria resupina, eminentemente privata, intima. come le scatole del trasloco.

tratto dal tema di maturità di Sushi & Champagne